A 127 m. s.l.m., su un antico colle coperto di allori, quel laureto che sembrerebbe aver dato poi origine al suo nome, sorge Loreto, località celebre per essere incessante meta di pellegrinaggio, nonché capitale del culto mariano. Le origini della cittadina non sono molto remote, in quanto la sua storia s’identifica completamente con quella del suo Santuario. Essa comincia infatti a svilupparsi a partire dal 1468, anno in cui iniziano i lavori per la costruzione della Basilica e che si protrarranno per circa un secolo, il monumentale complesso architettonico nasce per rispondere alle esigenze di difesa della Santa Casa della Vergine, che viene conservata al suo interno. La tradizione vuole che le mura di questa, all’interno delle quali Maria visse e ricevette l’Annunciazione, siano state trasferite su quel colle nel 1294 da “alcuni angeli”, per evitare che cadessero nelle mani dei musulmani, i quali, dopo aver definitivamente cacciato i Crociati, erano riusciti ad impossessarsi di Nazareth. Da quel momento la fama del piccolo borgo marchigiano è andata sempre più espandendosi, superando ogni confine, tanto che il Santuario di Loreto è oggi uno tra i più rinomati e frequentati della cristianità. Loreto, protetto da una cinta di mura e bastioni medievali, conserva al suo interno non solo un tesoro religioso e spirituale, ma un vero e proprio patrimonio artistico e culturale difficile da eguagliare. Dalla caratteristica via dei Coronari, apoteosi dell’artigianato religioso locale, si sale alla Piazza della Madonna, che è chiusa su tre lati dal Palazzo Apostolico – il cui piano nobile ospita il Museo Pinacoteca – e in mezzo alla quale si trova la Fontana dei galli, arricchita dalle sculture bronzee dei fratelli Jacometti. Sull’ampia piazza si affaccia la Basilica rinascimentale, perfetto esempio di architettura che si fa ponte tra Terreno e Celeste, tra Quotidiano ed Eterno. Essa è frutto della collaborazione tra i più famosi architetti dell’epoca, tra i quali spiccano i nomi di Baccio Pontelli, Francesco di Giorgio Martini, Bramante ed Andrea Sansovino. Bellissima è la Cupola di Giuliano da Sangallo, la terza per dimensioni in Italia dopo quelle di S.Pietro a Roma e di S. Maria del Fiore a Firenze. Al di sotto della cupola, all’interno, raccolta e venerata come Una perla dall’inestimabile valore, è collocata la Santa Casa, le cui strutture primitive sono antichissime e di tipo palestinese. Dentro, una Statua della Madonna ricoperta dalla dalmatica sembra accogliere e voler testimoniare ai visitatori la storia millenaria di quel posto e la profonda spiritualità di cui è intriso. L’elemento più spettacolare è però il rivestimento marmoreo e scolpito che riveste esternamente il piccolo Santuario, giudicato “L’espressione più complessa della scultura cinquecentesca”. Degni di nota sono inoltre i numerosi affreschi che impreziosiscono le pareti della Basilica, nati dalia mano di grandi artisti, come Luca Signorelli, Melozzo da Forli, Federico Zuccari e ii Pomarancio..