Ancona, capoluogo marchigiano, si distende ad anfiteatro sul promontorio del Monte Conero, nel punto in cui questo si volge a gomito – tale il significato di ankon in greco – offrendo fin dall’antichità un riparo naturale alle imbarcazioni contro le insidie del mare. Il porto ha da sempre avuto un ruolo chiave nello sviluppo di questa città, influenzandone storia e cultura, floridezza e declino. Esso fu il motivo per cui i Greco-Siculi scelsero di stabilirsi sul territorio, allacciando buoni rapporti con le prime popolazioni che già lo abitavano, i Piceni. E se a questi succedettero i Romani, che ugualmente la scelsero come punto di partenza per le spedizioni, ancora nel Medioevo essa era rinomata come importante crocevia, base marittima fondamentale nei rapporti commerciali con l’Oriente. Passata nel XVI sec. sotto il dominio dello Stato della chiesa, Ancona vi rimarrà fino al 1860, anno in cui entrerà a far parte del Regno d’Italia. L’itinerario anconetano della fede ha inizio dalla Piazza del Papa (così detta per la statua di Clemente XII che vi campeggia), la quale è dominata dalla chiesa di San Domenico del Marchionni. L’interno, a navata unica, racchiude due capolavori: una crocifissione del Tiziano e un’Annunciazione del Guercino. Proseguendo verso la parte antica della città si passa davanti alla chiesa di San Francesco alle Scale, dalle origini medioevali ma ricostruita più volte, che oggi affascina per la facciata e il portale in stile gotico veneziano. Pregevoli sono le tele custodite al suo interno, come l’Assunzione di Lorenzo Lotto. Altro piccolo capolavoro è la Chiesa del Gesù, ristrutturata nel XVIII sec, ed armoniosamente inserita nel contesto architettonico urbano dal Vanvitelli. L’interno, monumentale ma elegante, presenta una pianta a croce latina con unica navata. Degno di nota è il gruppo bronzeo Madonna con Bambino dei fratelli Jacometti. Tuttavia il simbolo di Ancona, nonché una delle chiese medievali più importanti d’Italia, è la Cattedrale di S. Ciriaco, situata sul punto più alto della città, la cima del Colle Guasco. Essa, rifacimento di una basilica paleocristiana, a sua volta costruita sui resti di un antico tempio pagano, rappresenta una vera e propria testimonianza delle molteplici tradizioni e culture che hanno segnato la storia del posto. Una scalinata conduce al protiro romanico-gotico ad arco a tutto sesto, sorretto da quattro colonne poste su leoni stilofori in pietra bianca e rossa. L’interno a croce greca e a tre i vate presenta un soffitto a carena di nave capovolta in legno dipinto. Degna di nota è poi la piccola immagine miracolosa della Madonna, incastonata nel ricco altare del Vanvitelli. Da visitare sono inoltre la cripta, che racchiude le reliquie dei patroni della Chiesa, e il Museo Diocesano, sistemato nell’ex-Episcopio, comprendente le opere di arte sacra che facevano parte del tesoro di san Ciriaco. L’altro gioiello della città è la Chiesa di santa Maria della Piazza, realizzata in stile romanico nel XIII sec. su un preesistente edificio religioso. Splendida è la facciata, la cui parte inferiore è completamente rivestita in marmo dalmata..