A 154 m. slm, su una collina alla confluenza del Castellano nel Tronto, sorge Ascoli Piceno, città che vanta uno tra i più bei centri storici dell’intera regione. E’ detta anche il paese di travertino, perché la maggior parte dei monumenti e degli edifici che lo Caratterizzano sono stati costruiti con questa pietra, la quale dona al tessuto urbano un aspetto tanto armonico e compatto da renderlo unico nel suo genere. Chi passeggia per le sue vie pittoresche – le rue – percepisce lo straordinario passato di cui la città è testimone, le cui origini vanno ricercate addirittura in eta paleolitica. Il popolo che si insedierà in maniera stabile sul territorio saranno però i Piceni, che a partire dal IX sec. a.C. faranno di Ascoli la loro capitale, Saranno poi i Romani, presenti nella zona dal III sec. a.C., ad impossessarsi di Asculum Picenum e sotto l’impero la città risorgerà più splendida che mai, per poi però decadere economicamente ed intellettualmente con la calata dei Barbari, in particolare dei Goti. Vari dominatori si alterneranno fino al medioevo, quando Ascoli diverrà libero Comune, nonché scenario delle guerre di fazione tipiche dell’epoca. Passerà successivamente ai Malatesta e al Re di Napoli, per poi essere governata dagli Sforza e, infine, incorporata nello Stato Pontificio, destino che l’accompagnerà, salvo in periodo napoleonico, fino all’annessione al Regno d’Italia. Al turista attento Ascoli Appare però come una città profondamente rinascimentale. Essa infatti visse in pieno il rinnovamento culturale e umanistico del ‘400 e del ‘500, tanto che il nostro itinerario non può non cominciare dal suo più grande tesoro: la celebre e monumentale Piazza del Popolo. Dalla forma rettangolare e ogni anno sede di una delle più straordinarie rievocazioni storiche d’Italia, la famosa Quintana, essa è cinta da eleganti edifici – i più importanti sono il Palazzo dei Capitani del Popolo del XIII sec. e la Loggia dei Mercanti, portico cinquecentesco, dalle linee nobili e slanciate, che rappresenta uno degli ornamenti architettonici cittadini più belli – e dalla Chiesa Gotica di S. Francesco, a croce latina, la cui costruzione ebbe inizio nel 1238. Degni di nota sono i tre portali gotici decorati, in particolare quello su Piazza del Popolo, sormontato da un monumento a Giulio II, che, con i finestroni e la cupola, produce un effetto scenico grandioso. L’interno, a tre navate, contiene un miracoloso crocifisso in legno policromo e un interessante pulpito in travertino di Giosafatti (1605). mentre tra le opere conservate in sagrestia spicca un reliquiario in rame sbalzato, dono di Papa Niccolò IV ai Francescani. Altro luogo simbolo delia città è Piazza Arringo, ancora oggi cuore Civile e religioso di Ascoli Piceno per la presenza della Cattedrale di S. Emidio e dell’annesso Battistero (uno dei più interessanti monumenti dell’arte sacra italiana), del Palazzo Arengo, attuale sede del Comune, e di quelli dell’Episcopio. Qui si trovano i principali Musei: quello Archeologico Statale, quello Diocesano e la Civica Pinacoteca, la più importante raccolta d’arte figurativa nelle Marche dopo quella d’Urbino e una delle più cospicue dell’Italia centrale (vi si trovano, tra le altre, opere di Crivelli, Cola dell’Amatrice, Giovanni Santi, Tiziano, De Magistris, Guercino, Reni, Guardi, Turner, Pellizza da Volpedo). Il Duomo, a croce latina e a tre navate, fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. Le parti più antiche – navata traversa e presbiterio – risalgono al Vill sec., mentre la cripta, che contiene le reliquie di S. Emidio, e le due torri laterali sono del XI sec. La facciata attuale è invece opera rinascimentale di Cola dell’Amatrice. Tra i vari oggetti di pregio custoditi all’interno emergono il tabernacolo ligneo cinquecentesco e il polittico della Madonna in Trono col Bambino di Crivelli nella Cappella del Sacramento. Qui si ha inoltre un paliotto del XIV sec. considerato l’opera sacra pre-rinascimentale più importante delle Marche. Piccoli gioielli degni di nota sono infine la Sagrestia e le Cappelle del Crocifisso e della Madonna delle Grazie, rispettivamente a destra e a sinistra del Presbiterio..