Macerata, ubicata a 314 m. slm su uno dei tanti colli che si snodano fra le valli del Potenza e del Chienti, è nota per aver dato i nataii a Padre Matteo Ricci (Macerata 1552 – Pechino 1610), il grande missionario gesuita che non solo fu il fondatore delle missioni cattoliche in Cina, ma anche il primo intermediario tra la civiltà di quel Paese e quella occidentale. Egli riuscì a diffondere a tal punto le scienze in Oriente, da risultare ancora oggi là una delle figure più importanti e conosciute. La tradizione vuole che la città sia sorta sulle rovine dell’antica colonia romana di Helvia Recina, devastata nel V sec. dai Visigoti di Alarico. In realtà però essa nasce come Comune nel Medioevo, più precisamente nel 1138, per poi essere riconosciuta come sede vescovile già a partire dal 1320. Seppur con brevi interruzioni cronologiche, la città continua ad essere soggetta al dominio della Chiesa fino al 1860, anno in cui entra a far parte dell’Unità d’Italia. Racchiuso all’interno delle possenti mura quattrocentesche, il centro storico maceratese affascina il visitatore per le eleganti linee architettoniche dei suoi palazzi signorili, per le vie silenziose e nel contempo evocatrici di ricordi nostalgici, per le ampie e scenografiche piazze sulle quali si affacciano pregevoli luoghi di culto. In Piazza Strambi si erge l’imponente Cattedrale di Cosimo Morelli, che quasi sembra voler rimarcare la superiorità del potere spirituale su quello temporale. L’interno, dalle grandi colonne binate che suddividono lo spazio in tre navate, custodisce una raccolta d’opere di notevole interesse artistico. Sulla stessa piazza si staglia la Basilica di Santa Maria della Piazza, ricostruita su disegno del Vanvitelli ma, originariamente, un’antica cappella votiva eretta in un solo giorno (1447), per allontanare la peste. Il Santuario, il cui nome deriva dall’affresco sul muro dell’orto del Vescovo, attorno al quale fu eretta, attrae il passante per la capacità di concentrare così splendide forme, la perfetta luminosità, affreschi, stucchi e marmi pregevoli, in uno spazio tanto limitato. La chiesa più antica è invece quella di Santa Maria della Porta, la cui metà inferiore risale al XI sec. Costruita in stile romanico-gotico, essa presenta con elegante portale strombato che si apre sul lato della navata. Della parte originaria resta la Cripta, sede della Confraternita dei Flagellati, i cui emblemi sono scolpiti nelle chiavi di volta. Santa Maria delle Vergini, monumentale tempio di Galeazzo da Carpi dall’impronta bramantesca, era originariamente un’antica chiesa dedicata alle illibate. All’interno si custodiscono un’Adorazione dei Magi del Tintoretto e con coccodrillo imbalsamato appeso, forse un dono di maceratesi tornati dalle Crociate. Percorrendo lo stradone selciato della Mattonata si giunge infine alla Chiesa di S. Stefano o Dei Cappuccini Vecchi. Sia la facciata rinascimentale che l’interno, caratterizzato da un’ampia abside e da sei cappelle laterali, ne fanno un edificio elegante che si distacca dall’ambiente rurale in cui è collocato..